giovedì 22 dicembre 2016

BUONE FESTE




Confartigianato Donne  impresa  augura a tutte le imprenditrici Buon Natale e sereno anno 2017, con l'auspicio di sempre crescenti ed innovativi progetti da condividere insieme

Marina Gargiulo

martedì 20 dicembre 2016

Il volto femminile del sistema produttivo


Grazie al patrimonio del Registro delle imprese delle Camere di commercio, è possibile quantificare l’effettiva dimensione dell’imprenditoria femminile dal punto di vista dell’impresa come unità economica: informazioni utili e più appropriate per la migliore definizione delle politiche a favore dell’imprenditorialità per questo specifico segmento produttivo. Tale patrimonio informativo fondato sui dati di Registro e valorizzato con l’Osservatorio dell’imprenditoria femminile, pone il nostro Paese all’avanguardia tra i paesi più avanzati, perché rappresenta una vera e propria best practice pienamente riconosciuta a livello internazionale, che consente di disegnare e sviluppare le politiche sull’imprenditoria femminile con un maggiore grado di precisione del target di riferimento. Del resto, l’Italia si è accreditato come paese di lunga tradizione sulle politiche per l’imprenditorialità femminile a confronto con tanti altri paesi avanzati.Una impresa su cinque in Italia è femminile. Secondo gli ultimi dati, nel 2016 le imprese femminili ammontano a 1 milione e 312 mila, corrispondenti al 21,7% del totale imprenditoriale.

Più servizi e agricoltura e meno industria: le imprese femminili a confronto con quelle maschili. Sotto il profilo strettamente settoriale, le imprese femminili sono maggiormente concentrate nel settore dei servizi, dove operano circa i due terzi (65,5%; oltre 850 mila) del totale delle imprese “rosa” contro solo poco più della metà nel caso delle imprese maschili (54,0%), e nel settore primario (agricoltura, silvicoltura e pesca), in cui si concentra quasi il 17% delle imprese femminili (circa 220 mila) contro solo poco più dell’11% di imprese maschili. Se da un lato il ruolo della donna può contribuire a portare innovazione in un settore più “storico e tradizionale” come quello agricolo o in molti volti del terziario, dall’altro lato appare importante aiutare ad avvicinare il fare impresa femminile al settore industriale, con particolare riguardo a molti ambiti del manifatturiero più high-tech, perché significherebbe fare entrare la donna in modalità imprenditoriali più complesse sì, ma dall’alto tasso di crescita tecnologica, innovativa e aziendale.

Dimensione “micro” e conduzione “individuale”: 97 imprese su 100 guidate da donne hanno meno di 10 addetti. Riguardo alla forma giuridica, il 65% delle imprese femminili sono ditte individuali contro il 50,9% nel caso di quelle maschili. Nei settori dell’alimentare, della moda e della lavorazione dei minerali non metalliferi (vetro, ceramica, ecc.) l’artigianato è più presente tra le imprese femminili che fra quelle maschili. Nel settore alimentare il 69,6% delle imprese femminili sono artigiane (10.200 in termini assoluti) contro il 56,2% nel caso delle imprese maschili; nella moda sono artigiane il 68,7% delle imprese femminili (circa 25 mila) contro il 42,5% di quelle maschili; nella lavorazione dei minerali non metalliferi le imprese artigiane rappresentano il 56,3% (2.400 in termini assoluti) tra le imprese femminili contro il 51,1% tra le imprese maschili. Chiare evidenze di quanto sia veramente forte il connubio “impresa femminile-artigianato” in alcuni ambiti del made in Italy.

Ancora, 6 le filiere dell’imprenditoria in rosa che emergono a partire dai settori più femminili che rappresentano quindi il core di ciascuna di esse. Primeggia per tasso di femminilizzazione la filiera “Cultura, sport e benessere”, Seguono poi le altre filiere: “Moda”, Turismo”, “Assistenza socio sanitaria”, “Agroalimentare” “Terziario avanzato”.

Le imprese femminili crescono e più velocemente di quelle maschili: pesano ancora poco sul tessuto imprenditoriale ma sono in crescita. Le startup innovative femminili hanno davanti un enorme potenziale da sfruttare.

La maggiore parità di genere è quella poi che offre la green economy. La green economy, intesa come la transizione verso un’economia sostenibile sotto il profilo ambientale ed efficiente nell’uso delle risorse naturali, è un fenomeno pervasivo, con orizzonti ampi e variegati, che racchiude molteplici opportunità per le imprese, con notevoli ricadute in particolare sulla creazione di nuovi posti di lavoro. Le assunzioni con preferenza esplicita per le donne riguardano ben il 75% della domanda di lavoro

Analisi elaborata dalla dott.ssa  Marina Gargiulo
Presidente Confartigianato Donna impresa




domenica 11 dicembre 2016

ZINGARETTI PREMIA IL NOSTRO PROGETTO



Successo per la nostra provincia. Domani a Roma l'evento di premiazione dei progetti durante la "Giornata della creatività". Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, premia i talenti, unitamente agli Assessori Guido Fabiani (sviluppo economico) e Lidia Ravera (Cultura e politiche giovanili). Latina c'è. Noi ci saremo!
Quasi un anno fa l'avviso pubblico sul Fondo di creatività invitava a presentare proposte innovative per il territorio per la diffusione della cultura. Durante un incontro organizzato da Confartigianato Donna impresa un gruppo ristretto di donne decide di accogliere la sfida. Presentiamo il progetto alla Regione Lazio "il Museo Tattile Pontino". L'obiettivo è di migliorare la fruizione delle collezioni museali, permettendo il libero accresso grazie al superamento delle barriere. Il progetto si concretizza con l'allestimento di percorsi di visita tattili per non vedenti e ipovedenti, attraverso strumenti appositamente progettati. Riproduzione di di reperti e opere in stampa 3D, integrati da mappe, pannelli tattili, guide in braille, app audioguide. Altresì il progetto vuole anche colmare il vuoto nel panorama dei servizi culturali, per offrire uno spazio dove la percezione acustica passi attraverso suggestioni plurisensoriali. La sperimentazione prenderà vita come prima tappa al Museo di Piana delle Orme, che fornirà i modelli della bonifica pontina per riprodurli su scala.

Due settimane fa l'esito delle graduatorie. Il nostro progetto è tra i primi dieci. Hanno creduto in noi. Dopo la premiazione si costituirà la società Donna cultura srl che gestirà l'iniziativa, i contatti, avrà un proprio sito web..

Il team del progetto:
Simona Mulè, laurea in scienze giuridiche, project manager, esperienza nel coordinamento dei progetti nel terzo settore e nella P.A., ideatrice della proposta progettuale
Marina Gargiulo, laurea in Economia, docente di economia aziendale, esperienza pluriennale nella formazione e nella progettazione a valere sui bandi, presidente di Confartigianato Donna impresa
Nikolina Valentic, ingegnere informatico e analista ricercatore
Daniela Maurizi, ingegnere informatico, docente, direttrice del centro studi Planet school, ente di formazione accreditato
Rosanna Carrano, laurea in sociologia, esperienza pluriennale nella formazione e imprenditoria femminile, titolare della Dinamica scuola di Latina, ente di formazione
Lorena Piraino, laurea in Economia, docente, responsabile amministrativa e risorse umane dell'Enadil, ente di formazione
Annalisa Romaniello, avvocato civilista, giornalista pubblicista, direttrice editoriale del "Foro pontino"
Sarah Perpetuini, studentessa in Economia e management con percorso di studi nell'economia solidale

Siamo orgogliose di rappresentare Latina alla premiazione regionale

sabato 29 ottobre 2016

600 euro in voucher per le Imprenditrici




Il diritto a conciliare lavoro e famiglia riconosciuto alle imprenditrici

Voucher baby-sitting imprenditrici artigiane

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale


È stato finalmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 ottobre 2016 il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’economia e delle Finanze, che consente alle imprenditrici artigiane di poter usufruire del voucher baby-sitting. Il decreto, che era stato adottato a fine settembre, diviene ora operativo


Il bonus rappresenta un reale sostegno per l’imprenditrice che si trova a conciliare lavoro e famiglia, introdotto nell’ultima legge di stabilità per il 2016 grazie all’azione di lobbying di Confartigianato. Lo scorso anno il voucher era stato introdotto via sperimentale nel limite di 2 milioni euro per il 2016. La misura riconosce la possibilità per le madri imprenditrici e lavoratrici autonome di richiedere, in sostituzione (anche parziale) del congedo parentale, tale contributo per usufruire, alternativamente, del servizio baby-sitting e dei servizi per l’infanzia (erogati da soggetti pubblici o privati accreditati).

Confartigianato ha, sin dallo scorso anno, chiesto di rendere strutturale tale misura e sembrerebbe che il prossimo bilancio recepisca tale richiesta. La misura, infatti, diventerà da sperimentale a strutturale per gli anni 2017 e 2018, con un aumento delle risorse messe a disposizione, dagli attuali 2 milioni a 10 milioni di euro per ciascun anno.

ll beneficio consiste in un pagamento diretto alla struttura prescelta, fino a concorrenza del predetto importo massimo di seicento euro mensili, dietro esibizione da parte della struttura della richiesta di pagamento corredata della documentazione attestante l’effettiva fruizione del servizio.

martedì 30 agosto 2016

Più meritocrazia e niente mediocrazia




Dal meeting di Rimini "Le sfide professionali del nostro tempo" una lezione ai giovani futuri manager delle società italiane e a coloro che ispirano a crearsi una posizione di rilievo. Per le aziende e il loro modo di fare business si assiste ad un rapido cambiamento dovuto ad una situazione di discontinuità economica e ad un'evoluzione delle nuove tecnologie. Anche le richieste del mercato e le esigenze dei clienti sono leve di tale cambiamento. Le aziende devono ormai innovarsi, processo necessario, naturale e obbligatorio. La comprensione del cambiamento, le strade da percorrere e l'organizzazione interna sono le nuove sfide. Fondamentali per raggiungere gli obiettivi l'intuizione, l'esperienza e soprattutto il merito. Basta con le classi dirigenti mediocri. Per far fronte alla dinamicità del mercato gli ingredienti vanno miscelati all'uomo e alle sue capacità professionali. Orientamento strategico e capacità di guardare al futuro, leadership e lavoro di squadra. Condividere principalmente il Sapere, scambiarsi idee e progetti, fenomeno incalzante del Nord d'Italia. Nelle sedi lombarde del nostro paese lavorano centinaia di giovani insieme ai ricercatori, che creano quasi una start up a settimana e partecipano ai 18 campus studio operativi, con master e corsi di formazione, assistenza e organizzazione di eventi. Una formula sinergica basata sulla "contaminazione delle idee". Nella nostra provincia si potrebbe auspicare alla realizzazione di un grande campus di studio e di ricerca dove convergere le forze lavoro dei giovani. La contaminazione delle idee o ancora, come dicono gli inglesi, una sorta di "brainstorming" ossia la tempesta dei cervelli. Innovare e creare in nome della meritocrazia, che sicuramente appartiene alla nuova cultura imprenditoriale, offuscata e limitata da anni da una consistente mediocrità.

venerdì 22 luglio 2016

Dai radioamatori ai social





Le nostre imprese dal valore artigiano anche se piccole sono sempre più capaci di straordinaria innovazione, tutte eredi di una tradizione del "saper fare", saper quindi risolvere con maestria problemi e richieste, dare forme intelligenti e creative.
Le nostre piccole imprese che producono bellezza, catapultate in mercati spietati al passo con le tecnologie digitali. Ormai siamo circondati da una sorta di "app economy", dove i social diventano le nuove leve del marketing.
Ricordate nel passato i radioamatori? Quelli che trasmettevano notizie in tempo reale intercettando le frequenze delle stazioni radio? Oggi le voci nelle frequenze radio si sono trasformate e trasferite nelle bacheche di facebook, nei dibattiti di twitter e nelle frasi dei blog. Tutto è alla portata di tutti. Dai vecchi Lp alle playlist, dai dischi a youtube, tutto si "scarica" e si riproduce, spesso senza controllo.
Sono pronte le nostre piccole attività produttive a sfruttare al massimo il business digitale? Capaci di innovare ma timide di fronte ai cambiamenti del mercato emergente, necessitano sempre di supporti esterni anche per veicolare la propria immagine. Creano prodotti unici al mondo ma poi si spaventano davanti a chi parla inglese. Bisognerebbe smettere di imitare modelli di importazione e concentrarsi sulle potenzialità del nostro paese, "erede di un sapere tramandato da secoli"

riflessioni di Marina Gargiulo

mercoledì 13 luglio 2016

La giovane imprenditrice neo eletta vice presidente




Viviana Cremonese è stata eletta nuova vice presidente di Confartigianato Donne Imprese. Imprenditrice, a soli 22 anni è amministratore unico della società Energy comm srl, azienda di Latina operante nell’installazione di impianti elettrici, industriali e civili.
Il Consiglio direttivo di Confartigianato Donne Impresa della provincia di Latina adesso è composto da: Presidente provinciale Marina Gargiulo, Vice Presidente Viviana Cremonese, Consiglieri Lorena Piraino, Daniela Maurizi e Annalisa Romaniello.
Viviana Cremonese affiancherà la Presidente Marina Gargiulo con dinamicità e pro positività. “Fiduciosa nelle giovani leve del movimento – ha dichiarato la Presidente Marina Gargiulo – che possono dare contributi dinamici e innovativi. Il nostro è un lavoro di squadra mirato alla realizzazione di progetti ed attività sul territorio”.

venerdì 29 aprile 2016

Formazione: "Maneggiare con cura"


Formazione: la risorsa umana è il bene più prezioso. L'oggetto della formazione è il cambiamento, da cui deriva il miglioramento individuale, inteso come processo di crescita sia personale che lavorativo. Ma una raccomandazione è da fare.. Bisogna "maneggiare con cura" la risorsa umana trattandosi di soggetto il cui potenziale può essere valorizzato ma può anche rimanere inespresso. Chi opera nella formazione non può solo pensare di progettare ed erogare moduli formativi, ma di essere soprattutto efficace nel trasmettere il proprio know-how.
Per trasferire la conoscenza bisogna averne dentro almeno il doppio, anche se i risultati arrivano dopo un grande investimento di tempo e di energie. Ritengo, dall'esperienza di docenza in tanti anni, sia necessario parlare il più possibile di attività concrete già realizzate, così vicine alla realtà da essere percepite dagli interlocutori come utili e possibili. Ma non solo. Avere sempre un orecchio attento alle esigenze di chi ci sta ascoltando e impedire di sentirsi e far sentire gli altri "sazi" di conoscenza. Il nostro cambiamento è virtuoso se avremo gli strumenti per renderlo tale. Nutrimento per la cultura è la formazione, coltivata con curiosità e propensione alla novità. Magari con la formazione continua anche anche il posto di lavoro può diventare un luogo di stimoli e non di stress.
Marina Gargiulo

domenica 20 marzo 2016

La febbre dell'auto-imprenditorialità


        Nell'Italia delle startup vincono la diversità e i super innovatori. Nel 45% dei casi nel team imprenditoriale si trova almeno una donna, nel 40% c'è almeno un giovane con meno di 35 anni e nel 12% c'è almeno uno straniero. Eccolo qua il ritratto delle startup innovative italiane come lo ha tracciato uno studio di Sda Bocconi. L'attuale situazione è rappresentata da una nuova vitalità di un'economia, che propende all'innovazione. Possiamo parlare di febbre dell'autoimprenditorialità? Avanza la voglia di creare, di una nuova tendenza o moda..Se consideriamo che l'Italia per anni ha smesso di formare gli imprenditori perchè ci sono stati i figli degli imprenditori, oggi almeno si parte (o si cerca di ripartire) con progetti nuovi e concreti. Solo provando i neoimprenditori possono diventare tali, possono diventare vettori di cambiamento. La scommessa è dunque crescere. A livello territoriale il 23% ha sede in Lombardia, il 12% in Emilia-Romagna e il 10% nel Lazio. Milano e Roma figurano in testa tra le province (14,7% e 8,5%, rispettivamente). In coda il Trentino Aldo Adige e la Valle d'Aosta. Ma la concentrazione si ripropone anche nei settori di attività. Il 42% opera nell'informatica e Internet e il 20% nei settori delle cosiddette lifesciences: agroalimentare, chimica, farmaceutica, ambiente. In prospettiva, si tratta di una vocazione opportuna: queste imprese rispondono a una crescente domanda di mercato che deriva dall'invecchiamento della popolazione.

       Di Marina Gargiulo

mercoledì 16 marzo 2016

Cresce il welfare nelle PMI




WELFARE NELLE PMI

Investire nel benessere dei dipendenti fa crescere l’azienda, il territorio e la comunità: così definisce il welfare aziendale il Rapporto 2016 Welfare Index PMI, promosso da Generali Italia, che fotografa per la prima volta lo stato dell’arte nelle piccole e medie imprese, mettendo in evidenza le esperienze che hanno ottenuto i risultati migliori a partire dagli aspetti legati alla conciliazione vita-lavoro per arrivare al sostegno alla famiglia e alle pari opportunità. Il Welfare Index PMI, ricerca condotta da Innovation Team ha valutato il livello di welfare aziendale nelle piccole e medie imprese italiane, che ad oggi sono nel complesso 5,9 milioni e occupano 14 milioni di addetti par ad oltre l’80% della forza lavoro del settore privato, considerando un campione di 2.140 aziende attive in tutti i settori produttivi.
Welfare aziendale in Italia
Ne è emerso che quasi la metà delle PMI (45%) è risultata attiva in almeno una delle dieci aree di intervento relative al welfare aziendale:


  1. previdenza integrativa;
  2. salute;
  3. assicurazioni per i dipendenti e le famiglie;
  4. tutela delle pari opportunità;
  5. sostegno ai genitori;
  6. conciliazione lavoro-famiglia;
  7. sostegno economico ai dipendenti e alle loro famiglie;
  8. formazione per i dipendenti;
  9. sostegno alla mobilità delle generazioni future;
  10. sicurezza.
C’è poi un 11% che è molto attivo, realizzando oltre 6 tra questi ambiti. Va inoltre sottolineato che il tasso si abbassa tra le aziende che hanno meno di cento addetti.

Welfare 2016: premi e benefit in busta paga

L’importanza del welfare aziendale è altresì sottolineato da una recente indagine Censis, che rivela come in Italia:
  • il 49% delle imprese adotta forme flessibili degli orari di lavoro, contro il 51% della Francia, il 55% della Spagna, il 58% della Germania, il 70% di Danimarca e Regno Unito e l’83% della Finlandia;
  • sono quasi 450.000 le famiglie in cui uno dei componenti, quasi sempre una donna, ha dovuto optare per una riduzione dell’orario di lavoro per prendersi cura dei figli;
  • 350.000 persone hanno addirittura rinunciato a cercare lavoro per occuparsi della famiglia.
Si accresce la consapevolezza che l’attenzione al benessere socio economico dei dipendenti e della comunità locale possa diventare per le piccole e medie imprese un vantaggio competitivo nella crescente competizione globale. Insomma con il welfare aziendale vincono tutti. Vincono i dipendenti, che vedono aumentare il proprio reddito reale. Vincono gli imprenditori, che ottengono un ritorno per l’azienda in termini di produttività, di capacità di attrarre talenti e di benefici fiscali. Ma una risorsa anche per la Pubblica Amministrazione per sperimentare collaborazioni pubblico-privato nell’erogazione di prestazioni di tipo non monetario che permettono al lavoratore di vivere bene in azienda.

Costi e benefici fiscali

Dal punto di vista dell’impatto del welfare sui costi dell’impresa, il 35% del campione ha dichiarato di aver potuto investire risorse consistenti perché compensate dai vantaggi fiscali. A sollecitare l’adozione di politiche di welfare aziendale sono infatti anche le novità normative introdotte negli ultimi tempi, si pensi ad esempio ai i benefici fiscali previsti dalla Legge di Stabilità 2016: secondo quanto dichiarato dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il decreto attuativo del welfare aziendale dovrebbe essere in dirittura d’arrivo.


Fonte dei dati: analisi PMI.it

mercoledì 24 febbraio 2016

perchè mandiamo indietro i fondi europei? Italia ultima della classe...




L'Italia spende male i fondi europei - o meglio -  non è in grado si spenderli!

Perché gli altri  Paesi membri dell'Unione Europea sono  molto più efficaci dell'Italia?

Le risorse che Bruxelles destina alle nostre regioni, incamerate all'interno dei programmi di coesione europei, vengono distribuite all'interno di un periodo di sette anni, e la destinazione ed uso sono concordati dal governo e dalla Commissione Europea all'interno del cosiddetto "Quadro Strategico Nazionale". L'ultimo, relativo al settennato 2007-2013, prevedeva un totale di risorse stanziate pari a 27,9 miliardi di euro, in 790.000 programmi volti ad accelerare la crescita economica e sociale delle zone di destinazione.

Le risorse sono veicolate attraverso due fondi:

- il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), volto a sostenere programmi per lo sviluppo regionale, di potenziamento della competitività, di ricerca e sviluppo. - 40,9 miliardi di euro stanziati per il periodo 2007-2013

- il FSE (Fondo Sociale Europeo), un fondo che si concentra su programmi di "inclusione sociale" e che, secondo il sito della Commissione Europea, è volto a "trovare posti di lavoro migliori e assicurare opportunità lavorative più eque per tutti". - 13,8 miliardi di euro stanziati per il periodo 2007-2013.

Nel caso in cui non vi tornassero i conti.. lo Stato concorre ai programmi di coesione europei co-finanziando i fondi europei, l'ammontare totale dei cofinanziamenti italiani ai programmi sponsorizzati dal FESR e dal FSE raggiunge i 26,9 miliardi di euro.

Questa è una prassi inserita per incrementare il senso di responsabilità del Paese beneficiario delle risorse elargite dall'Unione Europea, che effettua i trasferimenti delle risorse stanziate solamente ad ultimazione del progetto. Ed è qui che sorge il problema dell'Italia, che sembrerebbe incapace di ultimare per tempo i progetti concordati all'interno del Quadro Strategico Nazionale e, quindi, ricevere i trasferimenti europei.

L'Italia ultima della classe

Ed effettivamente, a consultare il sito della Commissione Europea sui Fondi di Coesione, l'Italia si trova se non ultima, tra gli ultimi Paesi in quanto a capacità di spesa delle risorse stanziate.

Con appena il 54,3% delle risorse stanziate spese per tempo, l'Italia si trova in sestultima posizione, sopra Slovacchia, Malta, Bulgaria, Romania e Croazia. I Paesi più virtuosi sono invece l'Estonia e, a sorpresa, il Portogallo e la Grecia, tutti e tre capaci di spendere attorno all'80% delle risorse stanziate dall'Europa.

di Marina Gargiulo

sabato 20 febbraio 2016

2 marzo Assemblea Donna impresa




E' CONVOCATA L'ASSEMBLEA DI DONNA IMPRESA IL PROSSIMO 2 MARZO ALLE ORE 18,30 NELLA SEDE DELLA CONFARTIGIANATO IMPRESE LATINA (TORRE 5 GIGLI SCALA A, LATINA FIORI).
 IN PROGRAMMA LE NUOVE ATTIVITA' DEL MOVIMENTO E LA POSSIBILITA' DI PARTECIPARE AD UN BANDO EUROPEO.
L'INVITO E' APERTO A TUTTE, SI PREGA DI CONFERMARE LA PRESENZA.
dott.ssa Marina Gargiulo

domenica 7 febbraio 2016

Creativi...entro il 31 marzo!


Inventiamoci un progetto… sprigioniamo la creatività.. ma entro il 31 marzo 2016, data di scadenza del nuovo bando della Regione Lazio che stanzia contributi a fondo perduto fino all’80% dell’investimento! Lo sportello bandi e progetti della Confartigianato imprese Latina assiste e supporta per la realizzazione del business plan. Ogni martedi dalle 15 alle 19. Di seguito le info sul bando:


STARTUP CULTURALI E CREATIVE

 

Bando L.R. 13/2013 – art. 7 “Fondo della creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e creative”

Settori ammissibili Arti e beni culturali, architettura e design, spettacolo dal vivo e musica, audiovisivo, editoria

Stanziamento 1,2 milioni di euro

Contributo massimo per progetto 30 mila euro a fondo perduto (80% delle spese ritenute ammissibili)

Presentazione domande dalle ore 12:00 del 16 febbraio 2016 alle ore 18:00 del 31 marzo 2016

Durata progetto l’Avviso concorre alla copertura dei costi sostenuti dall’impresa nei primi due anni di attività

Obiettivo

Sostenere la nascita e/o lo sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e creative e in particolare nei settori dell’audiovisivo, delle tecnologie applicate ai beni culturali, dell’artigianato artistico, del design, dell’architettura e della musica – cofinanziandone i costi di avvio e di primo investimento.

Possono partecipare

Micro, piccole e medie imprese:

- costituite da non oltre sei mesi alla data di pubblicazione dell’Avviso sul BUR

- che abbiano sede legale e operativa nel Lazio

- iscritte al Registro Imprese della CCIAA competente per territorio e in regola con il pagamento dei diritti

camerali e con gli obblighi previsti dai regolamenti comunitari e dalle leggi nazionali e regionali

Promotori (persone fisiche) di nuove micro, piccole e medie imprese che, nel limite massimo di 60 giorni

dalla comunicazione di ammissibilità al contributo, si costituiscano in impresa ad alto contenuto creativo e

innovativo e si iscrivano al Registro Imprese di una delle Camere di Commercio del territorio regionale del Lazio

In entrambi i casi l’attività imprenditoriale deve risultare effettivamente nuova e non prosecuzione di

attività già avviate da più di 6 mesi sotto altra forma.

Settori di attività ammessi

Arti e beni culturali: arte, restauro, artigianato artistico, tecnologie applicate ai beni culturali, fotografia

Architettura e Design: architettura, design, disegno industriale (prototipazione e produzione in piccola scala di

oggetti ingegneristici e artigianali), design della moda

Spettacolo dal vivo e musica

Audiovisivo

Editoria

Costi ammissibili al netto dell’IVA

Sono ammissibili spese per investimenti materiali ed immateriali e di funzionamento quali:

 oneri di costituzione (per le imprese che si devono costituire)

 spese per opere, macchinari, attrezzature (compreso hardware) e beni strumentali

 oneri per la fornitura di servizi qualificati, come, ad esempio: l’iscrizione a portali web, servizi di assistenza

commerciale, tecnologica, legale, finanziaria, ecc. (incubatori, acceleratori, franchisor, etc.)

 spese per infrastrutture di rete (compresi software, hardware e sito web)

 fidejussioni assicurative

 spese per materiali di prova, realizzazione di prototipi e collaudi finali

 registrazione di brevetti e marchi nazionali ed internazionali

 spese di funzionamento, esclusi i compensi di soci e amministratori, stipendi, tasse, imposte e servizi rivendibili

 spese per acquisto di merci nella misura strettamente necessaria per la costituzione di un magazzino iniziale

 costi di promozione e pubblicità (nel limite del 30% del totale)

Sono ammissibili gli acquisti effettuati in via ordinaria o, limitatamente ai canoni pagati nei primi 2 anni, attraverso strumenti di locazione finanziaria (leasing).

Sono escluse le spese sostenute per l’acquisto di terreni e fabbricati, IVA ed altre imposte e tasse.

Procedura di valutazione

Le domande di contributo sono esaminate da una Commissione di Valutazione che provvede ad attribuire il relativo punteggio e a definire l’ammontare del contributo.

La graduatoria dei beneficiari ammissibili al contributo sarà definita sulla base dei seguenti criteri di valutazione:

Primo livello di valutazione: la commissione individuerà le proposte progettuali idonee secondo criteri basati sul livello innovativo e creativo del progetto, sulla sua qualità, fattibilità, sostenibilità e congruenza economico-finanziaria;

sulla qualità e sulla esperienza tecnica dei proponenti nonché sulla chiarezza ed accuratezza della domanda.

Secondo livello di valutazione: le imprese e i promotori dei progetti ammessi al secondo livello di valutazione

svolgeranno con la commissione un colloquio motivazionale nel corso del quale sarà discussa l’idea progettuale e

verranno anche valutati i titoli professionali posseduti.

I meccanismi di selezione assicurano un equilibrio geografico delle iniziative finanziate e premiano le imprese da costituire e l’esistenza di concrete prospettive di lavoro per soci che abbiano meno di 35 anni o più di 50 anni e che siano disoccupati, inoccupati o precari o, comunque, senza redditi di lavoro o pensione.Sulla base dei punteggi assegnati, la Commissione elaborerà la graduatoria finale.

Il contributo

Il contributo concedibile è pari all’80% dell’investimento ammissibile, sostenuto dall’impresa nei primi due anni di attività, con un tetto massimo di 30 mila euro.

Il contributo sarà erogato secondo una delle tre seguenti modalità, a scelta dell’impresa beneficiaria:

1) con anticipazione del 40%, garantita da fidejussione bancaria o assicurativa, e il rimanente saldo del 60%

2) con un SAL al 50% e a saldo il rimanente 50%

3) 100% in un’unica soluzione, dopo l’invio – entro e non oltre 60 giorni dalla formale chiusura delle attività progettuali – della relazione di rendicontazione del progetto redatta utilizzando la specifica modulistica predisposta da Lazio Innova e corredata da idonea documentazione di spesa.

Ai progetti presentati si applica il regime “de minimis” previsto dalla normativa Ue (la somma delle agevolazioni ricevute negli ultimi tre anni non deve superare i 200 mila euro).

Le domande

Le domande dovranno essere presentate dalle ore 12 del 16 febbraio 2016 alle ore 18 del 31 marzo 2016

sabato 6 febbraio 2016

L’etica del fare creativo


 
L’etica del fare creativo
Nell’epoca in cui la riproducibilità è un processo talmente rapido e indolore da passare inosservato, il rischio più alto per l’uomo risiede infatti nell’omologazione, oltre che nel tradizionale spauracchio della “sottomissione” alla macchina.
Pericoli favoriti dalla crescente standardizzazione di macchinari e protocolli, condizione in parte strumentale alla loro diffusione di massa, in parte esasperata da prepotenti logiche di mercato.
L’antidoto, proposto con forza da una crescente schiera di artisti e critici dell’era digitale, si colloca dunque nel recupero di un’etica del fare creativo che non può che ispirarsi, nella prassi oltre che nei principi, alla storia millenaria dell’artigiano.


L’Artigianato Futuro: è nel nuovo scenario  per il lavoro nell'era digitale. Il riflettore è puntato su come il digitale oramai sia entrato a tutti i livelli nei processi manifatturieri. Chi farà davvero la differenza in questa fase di cambiamento saranno coloro in grado di sfruttare le nuove  tecnologie per promuovere varietà e qualità superiori.
E  in quanto a creatività la donna non ha rivali.. Ma non solo nel produrre idee. Comunicandole soprattutto. Fare marketing online significa oggi, prima di tutto, instaurare e alimentare relazioni. Significa comunicare i valori e le idee della propria azienda, prima che i suoi prodotti e servizi. Al centro di tutto deve essere messa la persona e le sue esigenze.

Per questo si parla oggi di H2H, Human to Human Marketing, al posto dei vecchi B2B e B2C, che hanno perso molto del loro senso, da quando il web si è evoluto in chiave sociale. I Social Media hanno aperto la strada alla condivisione, all’interazione e al coinvolgimento. Il Movimento Donna impresa della Confartigianato di Latina condivide tali riflessioni e invita le donne imprenditrici ad una nuova progettualità del territorio.

Il prossimo incontro previsto il 2 marzo alle ore 18,30 in associazione. L’invito è aperto a tutte

Marina Gargiulo

 

martedì 5 gennaio 2016

Stabilità 2016: le nuove misure nella Conciliazione lavoro-famiglia


 
 
Stabilità 2016: le nuove misure nella Conciliazione lavoro-famiglia

Voucher baby sitting, congedo obbligatorio, maternità e premi produttività: il punto sulle misure di conciliazione lavoro-famiglia nella di Stabilità 2016.

 

Fra i capitoli della Legge di Stabilità 2016 che introducono novità di rilievo c’è quello della conciliazione lavoro-famiglia, che operano sul solco della Riforma del Lavoro 2012 e del Jobs Act 2015: dal voucher baby-sitting esteso alle libere professioniste al congedo obbligatorio per i padri lavoratori portato a due giorni e alla maternità valida per il premio di produttività. Vediamo in dettaglio.

Voucher baby-sitting

La Legge di Stabilità proroga al 2016, in via sperimentale, la misura introdotta dalla legge 92/2012 in base alla quale la madre, dopo il periodo di astensione obbligatoria, ed entro gli 11 mesi successivi, può chiedere un voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting o in alternativa un contributo per l’iscrizione all’asilo, pubblico o privato. Questa possibilità è alternativa alla fruizione del congedo parentale. La manovra estende questa norma anche alle lavoratrici autonome e alle imprenditrici.

L’importo del voucher resta di 600 euro al mese per massimo sei mesi per le lavoratrici dipendenti (per un totale quindi di 3mila600 euro), mentre per autonome o imprenditrici la durata massima è di tre mesi per un importo totale di 1.800 euro, lo stesso delle lavoratrici parasubordinate. Per finanziare la proroga del voucher alle lavoratrici dipendenti vengono stanziati 20 milioni di euro. Per l’estensione ad autonome e professioniste bisogna attendere un decreto attuativo, le risorse sono pari a 2 milioni di euro.

Congedo padri

E’ una norma non presente nel Ddl presentato dal Governo lo scorso 15 ottobre ma introdotta in sede di prima lettura al Senato. Prevede che il padre lavoratore dipendente debba fruire di due giorni di congedo obbligatorio, che possono essere goduti anche in via non continuativa e comunque nei primi cinque mesi dalla nascita del figlio. La novità si applica, in via sperimentale, per il solo 2016. La precedente normativa (Riforma Fornero) prevedeva un giorno di congedo per i papà, in via sperimentale per gli anni 2013, 2014 e 2015.

E’ anche prorogato per tutto il 2016 il congedo facoltativo del padre, sempre di due giorni, da utilizzare in alternativa alla madre che si trovi in astensione obbligatoria. La copertura di queste misure è pari a 24 milioni di euro, di cui 14 milioni arrivano da corrispondente riduzione del Fondo sociale per occupazione e formazione di cui al decreto-legge 185/2008.

 
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