"Confartigianato Donne Impresa Latina" - Per un sostegno ed una promozione delle pari opportunità sul territorio di Latina. Progetto con Camera di Commercio di Latina. Febbraio 2014.
giovedì 22 dicembre 2016
BUONE FESTE
Confartigianato Donne impresa augura a tutte le imprenditrici Buon Natale e sereno anno 2017, con l'auspicio di sempre crescenti ed innovativi progetti da condividere insieme
Marina Gargiulo
martedì 20 dicembre 2016
Il volto femminile del sistema produttivo
Grazie
al patrimonio del Registro delle imprese delle Camere di commercio, è
possibile quantificare l’effettiva dimensione dell’imprenditoria
femminile dal punto di vista dell’impresa come unità economica:
informazioni utili e più appropriate per la migliore definizione
delle politiche a favore dell’imprenditorialità per questo
specifico segmento produttivo. Tale patrimonio informativo fondato
sui dati di Registro e valorizzato con l’Osservatorio
dell’imprenditoria femminile, pone il nostro Paese
all’avanguardia tra i paesi più avanzati, perché rappresenta una
vera e propria best practice pienamente
riconosciuta a livello internazionale, che consente di disegnare
e sviluppare le politiche sull’imprenditoria femminile con un
maggiore grado di precisione del target di riferimento. Del resto,
l’Italia si è accreditato come paese di lunga tradizione sulle
politiche per l’imprenditorialità femminile a confronto con tanti
altri paesi avanzati.Una impresa su cinque in Italia è femminile.
Secondo gli ultimi dati, nel 2016 le imprese femminili ammontano a 1
milione e 312 mila, corrispondenti al 21,7% del totale
imprenditoriale.
Più
servizi e agricoltura e meno industria: le imprese femminili a
confronto con quelle maschili. Sotto il profilo strettamente
settoriale, le imprese femminili sono maggiormente concentrate nel
settore dei servizi, dove operano circa i due terzi (65,5%; oltre 850
mila) del totale delle imprese “rosa” contro solo poco più della
metà nel caso delle imprese maschili (54,0%), e nel settore primario
(agricoltura, silvicoltura e pesca), in cui si concentra quasi il 17%
delle imprese femminili (circa 220 mila) contro solo poco più
dell’11% di imprese maschili. Se da un lato il ruolo della donna
può contribuire a portare innovazione in un settore più “storico
e tradizionale” come quello agricolo o in molti volti del
terziario, dall’altro lato appare importante aiutare ad
avvicinare il fare impresa femminile al settore industriale, con
particolare riguardo a molti ambiti del manifatturiero più
high-tech, perché significherebbe fare entrare la donna in modalità
imprenditoriali più complesse sì, ma dall’alto tasso di crescita
tecnologica, innovativa e aziendale.
Dimensione
“micro” e conduzione “individuale”: 97 imprese su 100
guidate da donne hanno meno di 10 addetti. Riguardo alla forma
giuridica, il 65% delle imprese femminili sono ditte individuali
contro il 50,9% nel caso di quelle maschili. Nei settori
dell’alimentare, della moda e della lavorazione dei minerali non
metalliferi (vetro, ceramica, ecc.) l’artigianato è più
presente tra le imprese femminili che fra quelle maschili. Nel
settore alimentare il 69,6% delle imprese femminili sono artigiane
(10.200 in termini assoluti) contro il 56,2% nel caso delle imprese
maschili; nella moda sono artigiane il 68,7% delle imprese femminili
(circa 25 mila) contro il 42,5% di quelle maschili; nella lavorazione
dei minerali non metalliferi le imprese artigiane rappresentano il
56,3% (2.400 in termini assoluti) tra le imprese femminili contro il
51,1% tra le imprese maschili. Chiare evidenze di quanto sia
veramente forte il connubio “impresa femminile-artigianato” in
alcuni ambiti del made in Italy.
Ancora,
6 le filiere dell’imprenditoria in rosa che emergono
a partire dai settori più femminili che rappresentano quindi il core
di ciascuna di esse. Primeggia per tasso di femminilizzazione la
filiera “Cultura, sport e benessere”, Seguono poi le altre
filiere: “Moda”, Turismo”, “Assistenza socio sanitaria”,
“Agroalimentare” “Terziario avanzato”.
Le
imprese femminili crescono e più velocemente di quelle maschili:
pesano ancora poco sul tessuto imprenditoriale ma sono in
crescita. Le startup innovative femminili hanno davanti un enorme
potenziale da sfruttare.
La
maggiore parità di genere è quella poi che offre la green
economy. La green economy, intesa come la transizione verso
un’economia sostenibile sotto il profilo ambientale ed efficiente
nell’uso delle risorse naturali, è un fenomeno pervasivo, con
orizzonti ampi e variegati, che racchiude molteplici opportunità per
le imprese, con notevoli ricadute in particolare sulla creazione di
nuovi posti di lavoro. Le assunzioni con preferenza esplicita per le
donne riguardano ben il 75% della domanda di lavoro
Analisi elaborata dalla dott.ssa Marina Gargiulo
Presidente Confartigianato Donna impresa
domenica 11 dicembre 2016
ZINGARETTI PREMIA IL NOSTRO PROGETTO
Successo per la nostra
provincia. Domani a Roma l'evento di premiazione dei progetti
durante la "Giornata della creatività". Nicola
Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, premia i talenti,
unitamente agli Assessori Guido Fabiani (sviluppo economico) e Lidia
Ravera (Cultura e politiche giovanili). Latina c'è. Noi ci saremo!
Quasi un anno fa l'avviso pubblico sul Fondo di creatività invitava
a presentare proposte innovative per il territorio per la diffusione
della cultura. Durante un incontro organizzato da Confartigianato
Donna impresa un gruppo ristretto di donne decide di accogliere la
sfida. Presentiamo il progetto alla Regione Lazio "il Museo
Tattile Pontino". L'obiettivo è di migliorare la fruizione
delle collezioni museali, permettendo il libero accresso grazie al
superamento delle barriere. Il progetto si concretizza con
l'allestimento di percorsi di visita tattili per non vedenti e
ipovedenti, attraverso strumenti appositamente progettati.
Riproduzione di di reperti e opere in stampa 3D, integrati da
mappe, pannelli tattili, guide in braille, app audioguide.
Altresì il progetto vuole anche colmare il vuoto nel panorama dei
servizi culturali, per offrire uno spazio dove la percezione acustica
passi attraverso suggestioni plurisensoriali. La sperimentazione
prenderà vita come prima tappa al Museo di Piana delle Orme, che
fornirà i modelli della bonifica pontina per riprodurli su scala.
Due settimane fa l'esito delle
graduatorie. Il nostro progetto è tra i primi dieci. Hanno creduto
in noi. Dopo la premiazione si costituirà la società Donna
cultura srl che gestirà l'iniziativa, i contatti, avrà un
proprio sito web..
Il team del progetto:
Simona Mulè, laurea in
scienze giuridiche, project manager, esperienza nel coordinamento dei
progetti nel terzo settore e nella P.A., ideatrice della proposta
progettuale
Marina Gargiulo, laurea
in Economia, docente di economia aziendale, esperienza pluriennale
nella formazione e nella progettazione a valere sui bandi, presidente
di Confartigianato Donna impresa
Nikolina Valentic,
ingegnere informatico e analista ricercatore
Daniela Maurizi,
ingegnere informatico, docente, direttrice del centro studi Planet
school, ente di formazione accreditato
Rosanna Carrano, laurea
in sociologia, esperienza pluriennale nella formazione e
imprenditoria femminile, titolare della Dinamica scuola di Latina,
ente di formazione
Lorena Piraino, laurea
in Economia, docente, responsabile amministrativa e risorse umane
dell'Enadil, ente di formazione
Annalisa Romaniello,
avvocato civilista, giornalista pubblicista, direttrice editoriale
del "Foro pontino"
Sarah Perpetuini,
studentessa in Economia e management con percorso di studi
nell'economia solidale
Siamo orgogliose di rappresentare Latina alla premiazione regionale
sabato 29 ottobre 2016
600 euro in voucher per le Imprenditrici
Il
diritto
a conciliare lavoro e famiglia riconosciuto
alle imprenditrici
Voucher baby-sitting imprenditrici artigiane
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale
È
stato finalmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27
ottobre 2016 il decreto del
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il
Ministero dell’economia e delle Finanze, che consente alle
imprenditrici artigiane di poter usufruire del voucher
baby-sitting. Il decreto,
che era stato adottato a fine settembre, diviene ora operativo
Confartigianato
ha, sin dallo scorso anno, chiesto di rendere strutturale tale misura
e sembrerebbe che il prossimo bilancio recepisca tale richiesta. La
misura, infatti, diventerà da sperimentale a strutturale
per gli anni 2017 e 2018,
con un aumento delle
risorse messe a
disposizione, dagli attuali 2 milioni a 10
milioni di euro per
ciascun anno.
ll
beneficio consiste in un pagamento diretto alla struttura prescelta,
fino a concorrenza del predetto importo
massimo di seicento euro mensili,
dietro esibizione da parte della struttura della richiesta di
pagamento corredata della documentazione attestante l’effettiva
fruizione del servizio.
martedì 30 agosto 2016
Più meritocrazia e niente mediocrazia
Dal
meeting di Rimini "Le sfide professionali del nostro tempo"
una lezione ai giovani futuri manager delle società italiane e a
coloro che ispirano a crearsi una posizione di rilievo. Per le
aziende e il loro modo di fare business si assiste ad un rapido
cambiamento dovuto ad una situazione di discontinuità economica e
ad un'evoluzione delle nuove tecnologie. Anche le richieste del
mercato e le esigenze dei clienti sono leve di tale cambiamento. Le
aziende devono ormai innovarsi, processo necessario, naturale e
obbligatorio. La comprensione del cambiamento, le strade da
percorrere e l'organizzazione interna sono le nuove sfide.
Fondamentali per raggiungere gli obiettivi l'intuizione,
l'esperienza e soprattutto il merito. Basta con le classi dirigenti
mediocri. Per far fronte alla dinamicità del mercato gli
ingredienti vanno miscelati all'uomo e alle sue capacità
professionali. Orientamento strategico e capacità di guardare al
futuro, leadership e lavoro di squadra. Condividere principalmente il
Sapere, scambiarsi idee e progetti, fenomeno incalzante del Nord
d'Italia. Nelle sedi lombarde del nostro paese lavorano centinaia di
giovani insieme ai ricercatori, che creano quasi una start up a
settimana e partecipano ai 18 campus studio operativi, con master e
corsi di formazione, assistenza e organizzazione di eventi. Una
formula sinergica basata sulla "contaminazione delle idee".
Nella nostra provincia si potrebbe auspicare alla realizzazione di un
grande campus di studio e di ricerca dove convergere le forze lavoro
dei giovani. La contaminazione delle idee o ancora, come dicono gli
inglesi, una sorta di "brainstorming" ossia la tempesta dei
cervelli. Innovare e creare in nome della meritocrazia, che
sicuramente appartiene alla nuova cultura imprenditoriale, offuscata
e limitata da anni da una consistente mediocrità.
venerdì 22 luglio 2016
Dai radioamatori ai social
Le
nostre imprese dal valore artigiano anche se piccole sono sempre più
capaci di straordinaria innovazione, tutte eredi di una
tradizione del "saper fare", saper quindi risolvere con
maestria problemi e richieste, dare forme intelligenti e creative.
Le
nostre piccole imprese che producono bellezza, catapultate in mercati
spietati al passo con le tecnologie digitali. Ormai siamo circondati
da una sorta di "app economy", dove i social
diventano le nuove leve del marketing.
Ricordate
nel passato i radioamatori? Quelli che trasmettevano notizie
in tempo reale intercettando le frequenze delle stazioni radio? Oggi
le voci nelle frequenze radio si sono trasformate e trasferite nelle
bacheche di facebook, nei dibattiti di twitter e nelle frasi dei
blog. Tutto è alla portata di tutti. Dai vecchi Lp alle playlist,
dai dischi a youtube, tutto si "scarica" e si riproduce,
spesso senza controllo.
Sono
pronte le nostre piccole attività produttive a sfruttare al massimo
il business digitale? Capaci di innovare ma timide di fronte ai
cambiamenti del mercato emergente, necessitano sempre di supporti
esterni anche per veicolare la propria immagine. Creano prodotti
unici al mondo ma poi si spaventano davanti a chi parla inglese.
Bisognerebbe smettere di imitare modelli di importazione e
concentrarsi sulle potenzialità del nostro paese, "erede di un
sapere tramandato da secoli"
riflessioni
di Marina Gargiulo
mercoledì 13 luglio 2016
La giovane imprenditrice neo eletta vice presidente
Viviana Cremonese è stata eletta nuova vice presidente di Confartigianato Donne Imprese. Imprenditrice, a soli 22 anni è amministratore unico della società Energy comm srl, azienda di Latina operante nell’installazione di impianti elettrici, industriali e civili.
Il Consiglio direttivo di Confartigianato Donne Impresa della provincia di Latina adesso è composto da: Presidente provinciale Marina Gargiulo, Vice Presidente Viviana Cremonese, Consiglieri Lorena Piraino, Daniela Maurizi e Annalisa Romaniello.
Viviana Cremonese affiancherà la Presidente Marina Gargiulo con dinamicità e pro positività. “Fiduciosa nelle giovani leve del movimento – ha dichiarato la Presidente Marina Gargiulo – che possono dare contributi dinamici e innovativi. Il nostro è un lavoro di squadra mirato alla realizzazione di progetti ed attività sul territorio”.
venerdì 29 aprile 2016
Formazione: "Maneggiare con cura"
Formazione: la risorsa umana è
il bene più prezioso. L'oggetto della formazione è il cambiamento,
da cui deriva il miglioramento individuale, inteso come processo di
crescita sia personale che lavorativo. Ma una raccomandazione è da
fare.. Bisogna "maneggiare con cura" la risorsa umana
trattandosi di soggetto il cui potenziale può essere valorizzato ma
può anche rimanere inespresso. Chi opera nella formazione non può
solo pensare di progettare ed erogare moduli formativi, ma di essere
soprattutto efficace nel trasmettere il proprio know-how.
Per trasferire la
conoscenza bisogna averne dentro almeno il doppio, anche se i
risultati arrivano dopo un grande investimento di tempo e di energie.
Ritengo, dall'esperienza di docenza in tanti anni, sia necessario
parlare il più possibile di attività concrete già realizzate, così
vicine alla realtà da essere percepite dagli interlocutori come
utili e possibili. Ma non solo. Avere sempre un orecchio attento alle
esigenze di chi ci sta ascoltando e impedire di sentirsi e far
sentire gli altri "sazi" di conoscenza. Il nostro
cambiamento è virtuoso se avremo gli strumenti per renderlo tale.
Nutrimento per la cultura è la formazione, coltivata con curiosità
e propensione alla novità. Magari con la formazione continua anche
anche il posto di lavoro può diventare un luogo di stimoli e non di
stress.
domenica 20 marzo 2016
La febbre dell'auto-imprenditorialità
Nell'Italia delle startup vincono la diversità e i super innovatori. Nel 45% dei casi nel team imprenditoriale si trova almeno una donna, nel 40% c'è almeno un giovane con meno di 35 anni e nel 12% c'è almeno uno straniero. Eccolo qua il ritratto delle startup innovative italiane come lo ha tracciato uno studio di Sda Bocconi. L'attuale situazione è rappresentata da una nuova vitalità di un'economia, che propende all'innovazione. Possiamo parlare di febbre dell'autoimprenditorialità? Avanza la voglia di creare, di una nuova tendenza o moda..Se consideriamo che l'Italia per anni ha smesso di formare gli imprenditori perchè ci sono stati i figli degli imprenditori, oggi almeno si parte (o si cerca di ripartire) con progetti nuovi e concreti. Solo provando i neoimprenditori possono diventare tali, possono diventare vettori di cambiamento. La scommessa è dunque crescere. A livello territoriale il 23% ha sede in Lombardia, il 12% in Emilia-Romagna e il 10% nel Lazio. Milano e Roma figurano in testa tra le province (14,7% e 8,5%, rispettivamente). In coda il Trentino Aldo Adige e la Valle d'Aosta. Ma la concentrazione si ripropone anche nei settori di attività. Il 42% opera nell'informatica e Internet e il 20% nei settori delle cosiddette lifesciences: agroalimentare, chimica, farmaceutica, ambiente. In prospettiva, si tratta di una vocazione opportuna: queste imprese rispondono a una crescente domanda di mercato che deriva dall'invecchiamento della popolazione.
Di
Marina Gargiulo
mercoledì 16 marzo 2016
Cresce il welfare nelle PMI
WELFARE
NELLE PMI
Investire
nel benessere dei
dipendenti fa crescere
l’azienda, il territorio e la comunità: così definisce il welfare
aziendale il Rapporto 2016
Welfare Index PMI,
promosso da Generali
Italia, che fotografa per la prima volta lo stato dell’arte nelle
piccole e medie imprese, mettendo in evidenza le esperienze che hanno
ottenuto i risultati migliori a partire dagli aspetti legati alla
conciliazione vita-lavoro per arrivare al sostegno alla famiglia e
alle pari opportunità. Il Welfare
Index PMI, ricerca
condotta da Innovation Team ha valutato il livello di welfare
aziendale nelle
piccole e medie imprese
italiane,
che ad oggi sono nel complesso 5,9 milioni e occupano 14 milioni di
addetti par ad oltre l’80% della forza lavoro del settore privato,
considerando un campione di 2.140 aziende attive in tutti i settori
produttivi.
Welfare
aziendale in Italia
Ne
è emerso che quasi la metà delle PMI (45%) è risultata attiva in
almeno una delle dieci aree
di intervento relative
al welfare aziendale:
-
previdenza integrativa;
-
salute;
-
assicurazioni per i dipendenti e le famiglie;
-
tutela delle pari opportunità;
-
sostegno ai genitori;
-
conciliazione lavoro-famiglia;
-
sostegno economico ai dipendenti e alle loro famiglie;
-
formazione per i dipendenti;
-
sostegno alla mobilità delle generazioni future;
-
sicurezza.
C’è
poi un 11% che è molto attivo, realizzando oltre 6 tra questi
ambiti. Va inoltre sottolineato che il tasso si abbassa tra le
aziende che hanno meno di cento addetti.
Welfare 2016: premi e benefit in busta paga
L’importanza
del welfare aziendale è altresì sottolineato da una recente
indagine Censis,
che rivela come in
Italia:
-
il 49% delle imprese adotta forme flessibili degli orari di lavoro, contro il 51% della Francia, il 55% della Spagna, il 58% della Germania, il 70% di Danimarca e Regno Unito e l’83% della Finlandia;
-
sono quasi 450.000 le famiglie in cui uno dei componenti, quasi sempre una donna, ha dovuto optare per una riduzione dell’orario di lavoro per prendersi cura dei figli;
-
350.000 persone hanno addirittura rinunciato a cercare lavoro per occuparsi della famiglia.
Si accresce la consapevolezza
che l’attenzione al benessere
socio economico dei
dipendenti e della
comunità locale possa diventare per le piccole e medie imprese un
vantaggio competitivo nella crescente competizione globale. Insomma
con il welfare aziendale vincono tutti. Vincono i dipendenti, che
vedono aumentare il proprio reddito reale. Vincono gli imprenditori,
che ottengono un ritorno per l’azienda in termini di produttività,
di capacità di attrarre talenti e di benefici fiscali. Ma una
risorsa anche per la Pubblica Amministrazione per sperimentare
collaborazioni pubblico-privato nell’erogazione di prestazioni di
tipo non monetario che permettono al lavoratore di vivere bene in
azienda.
Costi e benefici fiscali
Dal
punto di vista dell’impatto del welfare sui costi dell’impresa,
il 35% del campione ha dichiarato di aver potuto investire risorse
consistenti perché compensate dai vantaggi
fiscali. A sollecitare
l’adozione di politiche di welfare aziendale sono infatti anche le
novità normative
introdotte negli ultimi tempi, si pensi ad esempio ai i benefici
fiscali previsti dalla Legge
di Stabilità 2016:
secondo quanto dichiarato dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti,
il decreto attuativo del welfare aziendale dovrebbe essere in
dirittura d’arrivo.
Fonte
dei dati: analisi PMI.it
mercoledì 24 febbraio 2016
perchè mandiamo indietro i fondi europei? Italia ultima della classe...
L'Italia spende male
i fondi europei - o meglio - non è in
grado si spenderli!
Le
risorse che Bruxelles destina alle nostre regioni, incamerate all'interno dei
programmi di coesione europei, vengono distribuite all'interno di un periodo di
sette anni, e la destinazione ed uso sono concordati dal governo e dalla
Commissione Europea all'interno del cosiddetto "Quadro Strategico
Nazionale". L'ultimo, relativo al settennato 2007-2013, prevedeva un
totale di risorse stanziate pari a 27,9 miliardi di euro, in 790.000
programmi volti ad accelerare la crescita economica e sociale delle zone di
destinazione.
Le
risorse sono veicolate attraverso due fondi:
-
il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), volto a sostenere
programmi per lo sviluppo regionale, di potenziamento della competitività, di
ricerca e sviluppo. - 40,9 miliardi di euro stanziati per il periodo 2007-2013
-
il FSE (Fondo Sociale Europeo), un fondo che si
concentra su programmi di "inclusione sociale" e che, secondo il sito
della Commissione Europea, è volto a "trovare posti di lavoro migliori e
assicurare opportunità lavorative più eque per tutti". - 13,8 miliardi di euro stanziati per il periodo 2007-2013.
Nel
caso in cui non vi tornassero i conti.. lo Stato concorre ai programmi di
coesione europei co-finanziando i fondi europei, l'ammontare totale dei
cofinanziamenti italiani ai programmi sponsorizzati dal FESR e dal FSE
raggiunge i 26,9 miliardi di euro.
Questa
è una prassi inserita per incrementare il senso di responsabilità del Paese
beneficiario delle risorse elargite dall'Unione Europea, che effettua i
trasferimenti delle risorse stanziate solamente ad ultimazione del progetto. Ed è qui che sorge il problema dell'Italia,
che sembrerebbe incapace di ultimare per tempo i progetti concordati
all'interno del Quadro Strategico Nazionale e, quindi, ricevere i trasferimenti
europei.
L'Italia ultima della classe
Ed
effettivamente, a consultare il sito della Commissione Europea sui Fondi di Coesione, l'Italia si trova
se non ultima, tra gli ultimi Paesi in quanto a capacità di spesa delle risorse
stanziate.
Con appena il 54,3%
delle risorse stanziate spese per tempo, l'Italia si trova in sestultima
posizione, sopra Slovacchia, Malta, Bulgaria, Romania e Croazia. I Paesi più
virtuosi sono invece l'Estonia e, a sorpresa, il Portogallo e la Grecia, tutti
e tre capaci di spendere attorno all'80% delle risorse stanziate dall'Europa.
di Marina Gargiulo
sabato 20 febbraio 2016
2 marzo Assemblea Donna impresa
E' CONVOCATA L'ASSEMBLEA DI DONNA IMPRESA IL PROSSIMO 2 MARZO ALLE ORE 18,30 NELLA SEDE DELLA CONFARTIGIANATO IMPRESE LATINA (TORRE 5 GIGLI SCALA A, LATINA FIORI).
IN PROGRAMMA LE NUOVE ATTIVITA' DEL MOVIMENTO E LA POSSIBILITA' DI PARTECIPARE AD UN BANDO EUROPEO.
L'INVITO E' APERTO A TUTTE, SI PREGA DI CONFERMARE LA PRESENZA.
dott.ssa Marina Gargiulo
domenica 7 febbraio 2016
Creativi...entro il 31 marzo!
Inventiamoci
un progetto… sprigioniamo la creatività.. ma entro il 31 marzo 2016, data di
scadenza del nuovo bando della Regione Lazio che stanzia contributi a fondo
perduto fino all’80% dell’investimento! Lo sportello bandi e progetti della
Confartigianato imprese Latina assiste e supporta per la realizzazione del
business plan. Ogni martedi dalle 15 alle 19. Di seguito le info sul bando:
STARTUP CULTURALI E CREATIVE
Bando L.R. 13/2013
– art. 7 “Fondo della creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese nel
settore delle attività culturali e creative”
Settori ammissibili Arti
e beni culturali, architettura e design, spettacolo dal vivo e musica,
audiovisivo, editoria
Stanziamento 1,2
milioni di euro
Contributo massimo
per progetto 30 mila euro a fondo perduto (80% delle spese ritenute
ammissibili)
Presentazione domande
dalle ore 12:00 del 16 febbraio 2016 alle ore 18:00 del 31 marzo 2016
Durata progetto l’Avviso
concorre alla copertura dei costi sostenuti dall’impresa nei primi due anni di
attività
Obiettivo
Sostenere la nascita
e/o lo sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e creative e in
particolare nei settori dell’audiovisivo, delle tecnologie applicate ai beni
culturali, dell’artigianato artistico, del design, dell’architettura e della musica
– cofinanziandone i costi di avvio e di primo investimento.
Possono
partecipare
Micro, piccole e
medie imprese:
- costituite da non
oltre sei mesi alla data di pubblicazione dell’Avviso sul BUR
- che abbiano sede
legale e operativa nel Lazio
- iscritte al
Registro Imprese della CCIAA competente per territorio e in regola con il
pagamento dei diritti
camerali e con gli
obblighi previsti dai regolamenti comunitari e dalle leggi nazionali e
regionali
Promotori
(persone fisiche) di nuove micro, piccole e medie imprese che, nel limite
massimo di 60 giorni
dalla comunicazione
di ammissibilità al contributo, si costituiscano in impresa ad alto contenuto
creativo e
innovativo e si
iscrivano al Registro Imprese di una delle Camere di Commercio del territorio
regionale del Lazio
In
entrambi i casi l’attività imprenditoriale deve risultare effettivamente nuova
e non prosecuzione di
attività
già avviate da più di 6 mesi sotto altra forma.
Settori
di attività ammessi
Arti e beni
culturali: arte, restauro, artigianato artistico, tecnologie applicate ai
beni culturali, fotografia
Architettura e
Design: architettura, design, disegno industriale (prototipazione e
produzione in piccola scala di
oggetti
ingegneristici e artigianali), design della moda
Spettacolo dal
vivo e musica
Audiovisivo
Editoria
Costi
ammissibili al netto dell’IVA
Sono ammissibili
spese per investimenti materiali ed immateriali e di funzionamento quali:
oneri di
costituzione (per le imprese che si devono costituire)
spese per opere,
macchinari, attrezzature (compreso hardware) e beni strumentali
oneri per la
fornitura di servizi qualificati, come, ad esempio: l’iscrizione a portali web,
servizi di assistenza
commerciale,
tecnologica, legale, finanziaria, ecc. (incubatori, acceleratori, franchisor,
etc.)
spese per
infrastrutture di rete (compresi software, hardware e sito web)
fidejussioni
assicurative
spese per materiali
di prova, realizzazione di prototipi e collaudi finali
registrazione di
brevetti e marchi nazionali ed internazionali
spese di
funzionamento, esclusi i compensi di soci e amministratori, stipendi, tasse,
imposte e servizi rivendibili
spese per acquisto
di merci nella misura strettamente necessaria per la costituzione di un
magazzino iniziale
costi di promozione
e pubblicità (nel limite del 30% del totale)
Sono ammissibili gli
acquisti effettuati in via ordinaria o, limitatamente ai canoni pagati nei
primi 2 anni, attraverso strumenti di locazione finanziaria (leasing).
Sono escluse le spese
sostenute per l’acquisto di terreni e fabbricati, IVA ed altre imposte e tasse.
Procedura
di valutazione
Le domande di
contributo sono esaminate da una Commissione di Valutazione che provvede
ad attribuire il relativo punteggio e a definire l’ammontare del contributo.
La graduatoria dei
beneficiari ammissibili al contributo sarà definita sulla base dei seguenti
criteri di valutazione:
Primo
livello di valutazione: la commissione individuerà
le proposte progettuali idonee secondo criteri basati sul livello innovativo e
creativo del progetto, sulla sua qualità, fattibilità, sostenibilità e
congruenza economico-finanziaria;
sulla qualità e sulla
esperienza tecnica dei proponenti nonché sulla chiarezza ed accuratezza della
domanda.
Secondo
livello di valutazione: le imprese e i promotori dei
progetti ammessi al secondo livello di valutazione
svolgeranno con la
commissione un colloquio motivazionale nel corso del quale sarà discussa l’idea
progettuale e
verranno anche
valutati i titoli professionali posseduti.
I meccanismi di
selezione assicurano un equilibrio geografico delle iniziative finanziate e
premiano le imprese da costituire e l’esistenza di concrete prospettive di
lavoro per soci che abbiano meno di 35 anni o più di 50 anni e che siano
disoccupati, inoccupati o precari o, comunque, senza redditi di lavoro o
pensione.Sulla base dei punteggi assegnati, la Commissione elaborerà la
graduatoria finale.
Il
contributo
Il contributo
concedibile è pari all’80% dell’investimento ammissibile, sostenuto
dall’impresa nei primi due anni di attività, con un tetto massimo di 30 mila
euro.
Il contributo sarà
erogato secondo una delle tre seguenti modalità, a scelta dell’impresa
beneficiaria:
1) con
anticipazione del 40%, garantita da fidejussione bancaria o assicurativa, e il
rimanente saldo del 60%
2) con
un SAL al 50% e a saldo il rimanente 50%
3) 100%
in un’unica soluzione, dopo l’invio – entro e non oltre 60 giorni dalla formale
chiusura delle attività progettuali – della relazione di rendicontazione del
progetto redatta utilizzando la specifica modulistica predisposta da Lazio
Innova e corredata da idonea documentazione di spesa.
Ai progetti
presentati si applica il regime “de minimis” previsto dalla normativa Ue
(la somma delle agevolazioni ricevute negli ultimi tre anni non deve superare i
200 mila euro).
Le
domande
Le domande dovranno
essere presentate dalle ore 12 del 16 febbraio 2016 alle ore 18
del 31 marzo 2016
sabato 6 febbraio 2016
L’etica del fare creativo
L’etica del fare creativo
Nell’epoca in cui la
riproducibilità è un processo talmente rapido e indolore da passare
inosservato, il rischio più alto per l’uomo risiede infatti nell’omologazione,
oltre che nel tradizionale spauracchio della “sottomissione” alla macchina. Pericoli favoriti dalla crescente standardizzazione di macchinari e protocolli, condizione in parte strumentale alla loro diffusione di massa, in parte esasperata da prepotenti logiche di mercato.
L’antidoto, proposto con forza da una crescente schiera di artisti e critici dell’era digitale, si colloca dunque nel recupero di un’etica del fare creativo che non può che ispirarsi, nella prassi oltre che nei principi, alla storia millenaria dell’artigiano.
L’Artigianato Futuro: è nel nuovo scenario per il lavoro nell'era digitale. Il riflettore è puntato su come il digitale
oramai sia entrato a tutti i livelli nei processi manifatturieri. Chi farà
davvero la differenza in questa fase di cambiamento saranno coloro in grado di
sfruttare le nuove tecnologie per
promuovere varietà e qualità superiori.
E in quanto a creatività la donna
non ha rivali.. Ma non solo nel produrre idee. Comunicandole soprattutto. Fare
marketing online significa oggi, prima di tutto, instaurare e alimentare
relazioni. Significa comunicare i valori e le idee della propria azienda, prima
che i suoi prodotti e servizi. Al centro di tutto deve essere messa la persona
e le sue esigenze.
Per questo si parla oggi di H2H, Human to Human Marketing, al posto dei
vecchi B2B e B2C, che hanno perso molto del loro senso, da quando il web si è evoluto in chiave sociale. I
Social Media hanno aperto la strada alla condivisione, all’interazione e al
coinvolgimento. Il Movimento Donna impresa della Confartigianato di Latina
condivide tali riflessioni e invita le donne imprenditrici ad una nuova
progettualità del territorio.
Il prossimo incontro previsto il 2 marzo alle ore 18,30 in associazione. L’invito
è aperto a tutte
Marina Gargiulo
martedì 5 gennaio 2016
Stabilità 2016: le nuove misure nella Conciliazione lavoro-famiglia
Stabilità 2016: le nuove misure nella Conciliazione lavoro-famiglia
Voucher baby sitting, congedo obbligatorio, maternità e premi produttività:
il punto sulle misure di conciliazione lavoro-famiglia nella di Stabilità 2016.
Fra i capitoli della Legge di Stabilità 2016 che introducono novità
di rilievo c’è quello della conciliazione lavoro-famiglia, che operano
sul solco della Riforma del Lavoro 2012 e del Jobs Act 2015:
dal voucher baby-sitting esteso alle libere professioniste al congedo
obbligatorio per i padri lavoratori portato a due giorni e alla maternità
valida per il premio di produttività. Vediamo in dettaglio.
Voucher baby-sitting
La Legge
di Stabilità proroga al 2016, in via sperimentale, la misura introdotta dalla legge
92/2012 in base alla quale la madre, dopo il periodo di astensione
obbligatoria, ed entro gli 11 mesi successivi, può chiedere un voucher per
l’acquisto di servizi di baby sitting o in alternativa un contributo per
l’iscrizione all’asilo, pubblico o privato. Questa possibilità è alternativa
alla fruizione del congedo parentale. La manovra estende questa norma
anche alle lavoratrici autonome e alle imprenditrici.
L’importo del voucher resta di 600 euro al mese per massimo sei
mesi per le lavoratrici dipendenti (per un totale quindi di 3mila600 euro),
mentre per autonome o imprenditrici la durata massima è di tre mesi per un
importo totale di 1.800 euro, lo stesso delle lavoratrici
parasubordinate. Per finanziare la proroga del voucher alle
lavoratrici dipendenti vengono stanziati 20 milioni di euro. Per
l’estensione ad autonome e professioniste bisogna attendere un decreto
attuativo, le risorse sono pari a 2 milioni di euro.
Congedo padri
E’ una norma non presente nel Ddl presentato dal Governo lo scorso 15
ottobre ma introdotta in sede di prima lettura al Senato. Prevede che il padre
lavoratore dipendente debba fruire di due giorni di congedo
obbligatorio, che possono essere goduti anche in via non continuativa
e comunque nei primi cinque mesi dalla nascita del figlio. La novità si
applica, in via sperimentale, per il solo 2016. La precedente normativa
(Riforma Fornero) prevedeva un giorno di congedo per i papà, in via sperimentale
per gli anni 2013, 2014 e 2015.
E’ anche prorogato per tutto il 2016 il congedo facoltativo del
padre, sempre di due giorni, da utilizzare in alternativa alla madre che si
trovi in astensione obbligatoria. La copertura di queste misure è
pari a 24 milioni di euro, di cui 14 milioni arrivano da corrispondente
riduzione del Fondo sociale per occupazione e formazione di cui al
decreto-legge 185/2008.
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