martedì 30 agosto 2016

Più meritocrazia e niente mediocrazia




Dal meeting di Rimini "Le sfide professionali del nostro tempo" una lezione ai giovani futuri manager delle società italiane e a coloro che ispirano a crearsi una posizione di rilievo. Per le aziende e il loro modo di fare business si assiste ad un rapido cambiamento dovuto ad una situazione di discontinuità economica e ad un'evoluzione delle nuove tecnologie. Anche le richieste del mercato e le esigenze dei clienti sono leve di tale cambiamento. Le aziende devono ormai innovarsi, processo necessario, naturale e obbligatorio. La comprensione del cambiamento, le strade da percorrere e l'organizzazione interna sono le nuove sfide. Fondamentali per raggiungere gli obiettivi l'intuizione, l'esperienza e soprattutto il merito. Basta con le classi dirigenti mediocri. Per far fronte alla dinamicità del mercato gli ingredienti vanno miscelati all'uomo e alle sue capacità professionali. Orientamento strategico e capacità di guardare al futuro, leadership e lavoro di squadra. Condividere principalmente il Sapere, scambiarsi idee e progetti, fenomeno incalzante del Nord d'Italia. Nelle sedi lombarde del nostro paese lavorano centinaia di giovani insieme ai ricercatori, che creano quasi una start up a settimana e partecipano ai 18 campus studio operativi, con master e corsi di formazione, assistenza e organizzazione di eventi. Una formula sinergica basata sulla "contaminazione delle idee". Nella nostra provincia si potrebbe auspicare alla realizzazione di un grande campus di studio e di ricerca dove convergere le forze lavoro dei giovani. La contaminazione delle idee o ancora, come dicono gli inglesi, una sorta di "brainstorming" ossia la tempesta dei cervelli. Innovare e creare in nome della meritocrazia, che sicuramente appartiene alla nuova cultura imprenditoriale, offuscata e limitata da anni da una consistente mediocrità.

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