venerdì 30 gennaio 2015

LA PAURA DI AVERE PAURA


Riceviamo e pubblichiamo una riflessione della dott.ssa Paola Rosolini, psicologa e docente. Ricordando che il blog rappresenta un momento di confronto per tutti, chiunque voglia apportare un proprio contributo è il benvenuto

Forti , capaci e sempre adeguati. Questo ci richiede la società mettendoci nella condizione di avere paura
di esprimere noi stessi, con le nostre fragilità e i nostri limiti e accettare anche il fatto di provare paura.
Pur di non affrontare noi stessi , ci mascheriamo da coraggiosi, vivendo però con ansia la quotidianità.
Non riconoscendo la paura come sensazione naturale si crea un autoinganno dal quale scaturisce una paradossale “ansia da prestazione”.
La paura è allora una caratteristica esclusiva del nostro tempo?
No , di tutti i tempi, perché come emozione psicobiologica è fondamentale per l’adattamento degli animali e degli esseri umani al loro ambiente circostante – risponde la dr.ssa Paola Rosolini, psicologa psicoterapeuta cognitivo comportamentale - senza una certa dose di paura naturale non si sopravvive in quanto è la reazione he ci allerta di fronte a i reali pericoli e ci permette di fronteggiare tali situazioni dopo averle riconosciute come pericolose, ci aiuta inoltre a migliorare le prestazioni; potremmo definirla una paura adattiva, una sorta di sollecitazione che muove l’individuo e gli permette di selezionare gli stimoli con maggiore attenzione aiutandolo ad affrontare e a risolvere un problema. Chi non prova una condizione di ansietà, agitazione e di paura rispetto a situazioni nuove ed ignote che si trova a dover affrontare? Per esempio è stato dimostrato che gli studenti che devono affrontare un esame, se hanno un po’ di paura, quella buona intendo, la cosiddetta adattiva, rendono il 40% di più rispetto agli studenti che invece lo affrontano freddamente come se si trattasse di una cosa banale. L’idea malsana e da sfatare è che l’uomo possa o debba essere privo di paura, perché se così fosse non sarebbe un essere vivente bensì un automa.
Ma la paura è solo un emozione positiva? No la paura assume anche caratteristiche patologiche quando supera una certa soglia, in funzione della sua intensità ed anche in funzione delle soluzioni che l’individuo adotta per fronteggiarla. Pertanto ciò che fa la differenza tra quella che si può definire una paura esistenziale e una paura patologica è che la prima può incrementare la capacità di gestire la nostra realtà e , non solo non va curata, ma accettata come un sentimento positivo; la seconda al contrario limita o
addirittura impedisce tale capacità incatenando la persona nella prigione del panico e delle fobie, pertanto va curata ed affrontata.
C’è una frase di Pessoa- poeta , scrittore ed aforista portoghese - che dice :” porto addosso le ferite delle battaglie che ho evitato”. Di fatto il comune denominatore di molti disturbi basati sulla paura è riconducibile ad un comportamento che la persona mette in atto o per meglio dire ad una strategia comportamentale di evitamento .Per esempio chi soffre di un disturbo fobico come potrebbe essere la fobia sociale ( la paura di trovarsi in una situazione pubblica in cui si è esposti al giudizio altrui e potenzialmente percepita come umiliante) cerca di evitare le situazioni che scatenano la paura, ma è proprio l’evitare tali situazioni che incrementa la reazione fobica.
L’evitare è una soluzione che inizialmente può sembrare una reazione adeguata anche agli occhi degli altri, via via però permette alla paura di divenire il nostro più grande limite ed impedimento esperenziale.
Qual è la differenza tra paura e fobia? La paura è in natura mentre per fobia si intende quella paura apparentemente immotivata paralizzante, panica ed ansiogena, e l’unica cosa importante ed urgente per la persona che la prova è quella di ridurla, di allontanarsene e non affrontarla. Questo impedisce alla persona di crescere , di sviluppare un senso di sè come persona autonoma e capace di affrontare la vita, favorendo un senso di sfiducia e disistima personale che rappresenta il vero è proprio danno psicologico e la reale ferita. Un senso di impotenza che andrà ad incrementare la paura. Per tutti i problemi e disturbi basti sulla paura è bene ricordare che c’è la cura e non serve farsi aiutare da un amico o da una persona disponibile a starci sempre accanto, perché anche questa soluzione definita” richiesta d’aiuto”, è da annoverare tra quelle he contribuiscono a non farci affrontare il nostro problema ma ad evitarlo e quindi ad incrementarlo. Insomma dobbiamo imparare ad aiutare noi stessi ad essere quello che siamo, e soprattutto accettare le nostre debolezze per fortificarci, capire i nostri limiti per affrontarli / superarli e diventare” coraggiosi

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