2040: proviamo ad immaginare il futuro se non lontanissimo, almeno per la
generazione dei quaranta e dintorni, che
tra venti anni e più si troveranno ad un passo dalla pensione o forse sarà solo
un miraggio.. Generazione tartassata di tasse, poche prospettive .. che lascia
un’eredità pesante ai propri figli. Investita dalla crisi economica e con un
contratto di lavoro che ormai rappresenta solo un lontano ricordo. E allora
quale alternativa? Mettersi in proprio? Attività nuove imprenditoriali che
sorgono come funghi e che con altrettanta fretta vengono chiuse nel giro di
qualche mese. Ma l’imprenditore del futuro come dovrebbe essere? Proviamo ad
immaginarlo.. In doppiopetto grigio che stringe la sua giacca al freddo di ogni
mattina? Immerso nel suo tablet o nel suo smartphone alla ricerca di una nuova
clientela? Alle prese con concetti come “internazionalizzazione” o “outsourcing”
. Ma cosa realmente esprimono questi concetti? Siamo veramente pronti per i mercati
internazionali? Mercati che sono perfetti quartieri inglesi, dove tutto è
preciso, come l’ora del thè. Forse
sarebbe meglio non cercare di assomigliare e non imitare i nostri cugini
europei che nel 2040 forse ci vivono già.. A noi italiani il thè non piace, non
piace essere rigidi.. Noi siamo l’eccellenza nel mondo, siamo la moda, siamo il gusto, il design, siamo l’arte…e la
creatività non si scandisce con le ore di un orologio. Per noi internazionalizzazione significa essere cittadini
del mondo e l’unicità dei prodotti ci contraddistingue. L’imprenditore del
futuro allora forse bisogna immaginarlo come leader di una squadra, dove ogni
componente della squadra è a sua volta un leader nel proprio campo. Le persone
sono il vero patrimonio di un’azienda. E non c’è politica di abbattimento dei
costi che tenga. L’innovazione forse è un concetto semplice, senza ricercare
chissà quali paroloni o invenzioni. Innovare è sfruttare al meglio il nostro
cervello, non renderlo schiavo di un cellulare ..che può procurare uno
pseudo-infarto se cade nell’acqua. Magari tra venti anni il nostro telefonino
ci farà lo stesso effetto ad oggi di un disco a 33 o 45 giri. E allora da soli
non andiamo da nessuna parte. Fare squadra e conservare la propria unicità.
Creare sentieri alternativi al sistema economico attuale, per arrivare al
traguardo del 2040 che magari.. ci aspetta da un bel po’…
Marina Gargiulo
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