Il lato oscuro dei social
Insulti,
discriminazioni di ogni genere, misoginia, istigazione alla violenza,
omofobia, fake news dal retrogusto razzista e anti-scientifico,
...... Solo per citare le manifestazioni più evidenti. Non c’è
alcun dubbio che la Rete, in particolare con i social media, sia
diventata un luogo nel quale scaricare rabbia e frustrazioni senza
sensi di colpa, in cui attaccare ferocemente personaggi o emeriti
sconosciuti con la sola colpa di avere opinioni diverse.
A
monte di questa valanga di fango sembra esserci l’idea che Internet
sia una zona franca, un Far Web in cui non esistono regole, in cui
vige l’impunità e dove è legittimo e pratico farsi giustizia da
sé. Ma è poi davvero colpa della Rete se la gente odia? Siamo
veramente disposti a mettere in gioco la nostra libertà
d’espressione per portare avanti una crociata indiscriminata contro
l’odio online? Qual è, in questa partita, il ruolo che giocano le
diverse piattaforme? Quanto incide su certe derive la mancanza
diffusa di educazione digitale? E qual è il quadro normativo a cui
fare riferimento oggi? Credo sia necessario un percorso formativo di
EDUCAZIONE DIGITALE, rivolto soprattutto ai giovani, figli ormai
soltanto di Google
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