E lo chiamano diritto allo studio! Il dramma delle università a numero chiuso
Mi
sento di condividere una problematica che in questi giorni mi
appartiene.. Ma dove
è finito il diritto allo studio?
Quel diritto che ogni studente possiede o dovrebbe possedere? Mia
figlia esce dal liceo scientifico con ottimi voti e "prova"
i test di ammissione all'Università a Roma. Fin qui tutto bene,
viene ammessa ed è pronta per l'immatricolazione. Ma mi racconta che
lascia
indietro tanti amici, che bravissimi liceali non sono riusciti ad
entrare in nessuna università.
Due, Tre, quattro prove, tra Milano, Bologna, Roma e Napoli.
Esclusi... Ed
ora? Cosa faranno questi giovani? "Un anno a spasso"?
Neanche
l'idea di un'esperienza di lavoro può consolarli, con la crisi
economica che soffoca l'Italia. Andrebbero aboliti i test di
ammissione? Le restrizioni all'accesso bloccano a tutti il diritto
almeno di provarci a studiare all'università. Curiosando su
internet, mi accorgo che statisticamente le immatricolazioni nei
corsi di laurea negli ultimi anni sono dmininuite di oltre 140.000
unità. Parecchi
si spostano in Europa, soprattutto in Belgio.
Probabilmente
la Facoltà di Giurisprudenza ha sfornato troppi avvocati che oggi
lavorano per poche centinaia di euro per combattere la concorrenza.
Ma altre Facoltà immettono sul mercato giovani con talento, basti
pensare a Medicina e Ingegneria. Secondo l’ultima indagine
Almalaurea,
a un anno dalla laurea magistrale lavora l’81,3 % dei medici e
l'88% degli ingegneri. In fondo alla classifica i laureati in materie
letterarie (65,9 %) e geo-biologiche (56%). Lo
Stato deve investire sulla produzione di medici, avvocati,
architetti, economisti, facendo una ragionevole previsione di quanti
laureati l’economia sarà in grado di assorbire. Dovrebbe
investire sul talento, sul merito.
E invece? Sta a guardare mentre si somministrano test di "cultura
generale" (quale cultura? A risposta multipla??). Una
cultura che vale 1 punto se mi dice bene e zero punti se la risposta
è lasciata in bianco. Non era meglio l'Università dei nostri tempi?
Quando tutti si potevano iscrivere, tutti avevano il diritto a
studiare. E la selezione avveniva il modo "naturale", esame
dopo esame..
di
Marina Gargiulo