Alternanza
scuola lavoro: il punto sul futuro
Sulla
carta dovrebbe essere “un'esperienza formativa innovativa per unire
sapere e saper fare” ma l’alternanza scuola-lavoro si è
trasformata in "sfruttamento”.
La macchina dei tirocinanti diventa
così manovalanza gratuita per volantinaggio, fotocopie, pulizie,
sistemazione di archivi.. E’ questa l’altra faccia della
medaglia..
L’attività è stata resa
obbligatoria dalla legge sulla
”Buona Scuola”
per gli
studenti di terza, quarta e quinta dei licei e degli istituti
tecnici
e
professionali.
Secondo
un’indagine d’ufficio Studi della Confartigianato
(www.confartigianatolatina.it), che ha analizzato il fenomeno,
si rileva che soltanto il 3,4% degli studenti italiani ha recepito
l’attività come esperienza positiva.
Negli
altri paesi europei, soprattutto in Germania, invece il fenomeno ha
ottenuto un effetto moltiplicatore, creando nuovi profili
professionali. Le imprese private, nel nostro paese, che ospitano
piu’ stagisti sono soprattutto quelle del settore Manifatturiero,
mentre nel settore pubblico si sono concentrati nelle Biblioteche
delle pubbliche amministrazioni. Al Sud Italia si registra una minore
propensione ad ospitare gli studenti (34% del Nord Italia contro il
9% del Mezzogiorno).
Ancora
oggi la formazione è vista non come crescita personale e
professionale, bensì come perdita di tempo, come un qualcosa di
inutile.
Ma
qual è l’opinione delle imprese?
Gli
imprenditori hanno segnalato il fatto che gli studenti non abbiano
un’adeguata preparazione per affrontare il tirocinio (51,6%), che
la durata dello stage è troppo breve (38%), che la burocrazia è
eccessivamente complessa (12%), che i tutor scolastici non sono in
grado di orientare gli studenti (4,3%).
Il mercato del lavoro è ormai
spietato per i nostri giovani, forse
figli di Google e di Facebook ,
che non sanno
come “rubare” il mestiere.
La Confartigianato di Latina
quest'anno ha realizzato incontri nelle scuole di orientamento al
lavoro, durante i quali hanno partecipato numerosi studenti. All'
Istituto Tecnico Marconi e all'istituto Tecnico Ramadu' di Cisterna.
Denominatore comune tra gli studenti è stata la consapevolezza di
un futuro critico e senza speranza. Alla domanda "qual
è il tuo sogno nel cassetto?" ogni 50 studenti solo in
5 hanno risposto.
Da un lato, quindi, la crisi economica delle imprese e del mercato
del lavoro, dall'altro lo smarrimento dei giovani di fronte ad
un'involuzione del sistema produttivo. Il ponte dell'alternanza
scuola-lavoro si trasforma così in una strada dissestata e
complessa, dove l'unica cosa che conta è consumare in fretta il
monte ore disponibile dello stage. Bisogna forse rilanciare
l'autoimprenditorialità? Visto che ormai il lavoro da dipendente con
contratto rappresenta solo un miraggio? Occorre forse
rilanciare i mestieri
tradizionali,
per
trasmettere
ai giovani competenze specialistiche, stimolando così
il
ricambio
generazionale, la nascita di nuova imprenditoria.
di Marina Gargiulo
di Marina Gargiulo
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