Le
nostre imprese dal valore artigiano anche se piccole sono sempre più
capaci di straordinaria innovazione, tutte eredi di una
tradizione del "saper fare", saper quindi risolvere con
maestria problemi e richieste, dare forme intelligenti e creative.
Le
nostre piccole imprese che producono bellezza, catapultate in mercati
spietati al passo con le tecnologie digitali. Ormai siamo circondati
da una sorta di "app economy", dove i social
diventano le nuove leve del marketing.
Ricordate
nel passato i radioamatori? Quelli che trasmettevano notizie
in tempo reale intercettando le frequenze delle stazioni radio? Oggi
le voci nelle frequenze radio si sono trasformate e trasferite nelle
bacheche di facebook, nei dibattiti di twitter e nelle frasi dei
blog. Tutto è alla portata di tutti. Dai vecchi Lp alle playlist,
dai dischi a youtube, tutto si "scarica" e si riproduce,
spesso senza controllo.
Sono
pronte le nostre piccole attività produttive a sfruttare al massimo
il business digitale? Capaci di innovare ma timide di fronte ai
cambiamenti del mercato emergente, necessitano sempre di supporti
esterni anche per veicolare la propria immagine. Creano prodotti
unici al mondo ma poi si spaventano davanti a chi parla inglese.
Bisognerebbe smettere di imitare modelli di importazione e
concentrarsi sulle potenzialità del nostro paese, "erede di un
sapere tramandato da secoli"
riflessioni
di Marina Gargiulo